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La reporter della TBS: La pallavolo è una "religione" in Giappone!

 

 

Bari,
Italia, 25 settembre, 2014 - La TBS (Tokyo Broadcasting System) ha infatti
investito tantissimo su questi Mondiali e garantirà a tutti gli appassionati
del Sol Levante un resoconto quanto più dettagliato dell'avventura della
nazionale nipponica nello stivale.



In
questa POOL D le partite che vedranno protagoniste Kimura e compagne,
partiranno addirittura con 10 minuti di ritardo, proprio per ragioni
televisive.


Yuriko
è una inviata della TBS ed è stata sua malgrado costretta a commentare la
disfatta della squadra di Masayoshi Manabe contro il sorprendente Azerbaigian.


 

Ma
perché questo "spiegamento di forze" in Italia? La pallavolo è
davvero così seguita dai giapponesi?


 

"E'
uno sport amatissimo - rivela Yuriko -, in Giappone si inizia a giocare a
pallavolo alle scuole elementari. Quando gioca la nazionale lo share è
altissimo. Non so se sia lo sport più seguito in assoluto, ma so per certo che
da dopo la vittoria delle Olimpiadi, in casa, nel lontano 1964, è diventata una
sorta di religione. Uno sport avvolto da un alone magico".


 

Da
quella vittoria sono passati esattamente cinquant'anni: dopo qualche decade di
appannamento, negli ultimi anni la formazione nipponica è però tornata su
altissimi livelli. Ma in questo mondiale hanno inaspettatamente steccato la
prima. Eppure, nonostante le cose non siano partite nel migliore dei modi,
Yuriko ci ricorda la forza della cultura giapponese:


 

"Da
noi non ci si abbatte mai per una sconfitta. Anzi. Ogni volta che si perde, si
possono sempre trovare degli spunti per migliorarsi. Questa sconfitta contro
l'Azerbaigian è arrivata un po' a sorpresa, ma noi non ci arrenderemo. E sono
convinta che anche tutti i tifosi continueranno a sostenere la nazionale fino
alla fine di questo mondiale. Siamo consapevoli di potercela giocare contro
tutti e l'obiettivo è quello di vincere questa competizione. Questa sconfitta
non potrà che aiutarci a rimettere in ordine le idee e ripartire da zero: il
campionato è ancora lungo!"


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